Analisi dei dati non significa solo raccogliere numeri: significa saper leggere ciò che davvero conta. Eppure, molti marketer – soprattutto nel B2B – cadono ancora nella trappola delle vanity metrics: numeri che sembrano promettenti ma che non raccontano nulla sull’effettiva efficacia delle tue azioni.
In questo articolo ti mostro 7 metriche da evitare e 7 alternative concrete che ti aiutano a capire davvero cosa funziona nel tuo marketing.
1. Da evitare: Traffico al sito (page view o visite totali)
✅ Da tenere d’occhio: Tasso di conversione per fonte di traffico
Avere tanti visitatori non significa nulla se nessuno compie azioni concrete.
Il tasso di conversione (per esempio, da visita a contatto o richiesta demo) ti dice quali canali stanno portando traffico qualificato.
📊 Dove trovarlo: Google Analytics, segmentando per fonte di traffico e obiettivi.
2. Da evitare: Follower e like sui social
✅ Da tenere d’occhio: Lead e conversioni generate dai social
Avere tanti follower non significa avere clienti.
Monitora quanti contatti o conversioni reali provengono da post, ads e contenuti social.
📊 Dove trovarli: Analytics dei social (LinkedIn, Facebook, X) + CRM collegato con UTM.
3. Da evitare: Tasso di apertura delle email
✅ Da tenere d’occhio: Click-through rate (CTR) e conversioni post-click
Il tasso di apertura può essere fuorviante: molte aperture sono automatiche o non portano ad alcuna azione.
Il CTR e la conversione post-click mostrano se il contenuto ha realmente spinto l’utente ad agire.
📊 Dove trovarli: HubSpot, Mailchimp, Salesforce Marketing Cloud.
4. Da evitare: Numero di download dei contenuti
✅ Da tenere d’occhio: MQL e SAL generati dai contenuti
Un download non è un lead qualificato.
Monitora quanti Marketing Qualified Lead (MQL) e Sales Accepted Lead (SAL) derivano da eBook, whitepaper o webinar.
📊 Dove trovarli: CRM come Salesforce o HubSpot, e tool di Marketing Automation (Marketo, Pardot).
5. Da evitare: Volume totale di lead non qualificati
✅ Da tenere d’occhio: Tasso lead-to-opportunity e opportunity-to-win
Generare tanti lead inutili rallenta il team commerciale.
Meglio analizzare quanti lead diventano opportunità concrete e, da lì, clienti reali.
📊 Dove trovarli: CRM con tracciamento del funnel commerciale.
6. Da evitare: Impression delle campagne pubblicitarie
✅ Da tenere d’occhio: CPA (Costo per acquisizione) e ROAS (Return on Ad Spend)
Le impression misurano solo la visibilità, non il risultato.
Con CPA e ROAS, invece, misuri quanto costa acquisire un cliente e quanto guadagni da ogni euro investito.
📊 Dove trovarli: Google Ads, LinkedIn Ads, Meta Ads + integrazione CRM per i dati di vendita.
7. Da evitare: Tempo sul sito o pagine per visita
✅ Da tenere d’occhio: Bounce rate su pagine chiave e completamento dei flussi
Un tempo alto o tante pagine visitate non sempre indicano interesse.
Monitora il bounce rate sulle landing page principali e il tasso di completamento dei flussi critici (es. visita → prodotto → acquisto).
📊 Dove trovarli: Google Analytics con tracciamento degli eventi e dei funnel.
Perché queste metriche sono cruciali per una vera analisi dei dati?
Fare analisi dei dati significa isolare ciò che porta valore reale al tuo business.
Le vanity metrics possono alimentare il tuo ego, ma solo le metriche orientate al risultato migliorano decisioni, performance e budget allocation.
Conclusione: scegli metriche che misurano l’impatto
Ogni giorno, il tuo team marketing prende decisioni basate su dati. Ma se i dati sono sbagliati, lo saranno anche le decisioni.
Evita le metriche di vanità. Scegli indicatori che mostrino azione, qualità e ritorno sull’investimento.
💡 Vuoi migliorare le tue analisi dei dati? Inizia col rivedere le metriche che monitori ogni settimana.
Spesso, la differenza tra un report inutile e una strategia vincente sta tutta in ciò che decidi di misurare.





